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DORELAN PEOPLE: perchè ho scelto di lavorare in Dorelan (e perchè rifarei la stessa scelta)

DORELAN PEOPLE: perchè ho scelto di lavorare in Dorelan (e perchè rifarei la stessa scelta)

Vogliamo raccontarvi le storie di chi lavora e contribuisce all'eccellenza italiana. 


Siamo entrati, in un giorno qualunque infrasettimanale, nel mondo della produzione di Dorelan, cuore pulsante dell'azienda. Varcando i 29.355 mq2 ed esplorando i 14 reparti tra produzione e magazzino si respira un'aria serena, in un ambiente luminoso e bianco dove si incontrano i sorrisi degli artigiani.  Lo sguardo cade sulle mani laboriose, sui movimenti del corpo precisi, nella cura e sulla sguardo dei nostri esperti concentrati nel loro lavoro e sui dettagli. 

Dopo un breve giro, con gli occhi attenti e curiosi di chi guarda meravigliato cosa si nasconde dietro ai prodotti Dorelan, ci siamo fermati nelle varie postazioni per chiacchere con gli esperti el saper fare italiano, fermandoli per qualche minuto dai loro impegni (qui le giornate sono sempre molto intense) quotidiani.

Ci hanno raccontato tantissimi aneddoti, ricordi, considerazioni e riflessioni, facendo un'escursus negli anni passati nel team di Dorelan. Una domanda dopo l'altra e la naturalezza e autenticità che li contraddistingue, ci hanno permesso di raccontarvi le loro storie.  

Antonella Lippi, classe '62,  responsabile reparto fodere bordate.

Competenza: Taglio manuale dei piani trapuntati e dei piani per i prodotti fuori misura. I piani trapuntati rappresentano le due superfici di appoggio della fodera esterna del materasso.

Ciao Antonella, sei un punto di riferimento per tutti qui in produzione, ben 42 anni di onorata carriera. Quest'anno termina con la pensione il tuo viaggio insieme a noi. Cosa ti porti di Dorelan?

"Condivido gli obiettivi dell'azienda, seguirli e condividerli portandoli avanti ogni giorno.. Seguire il nostro prodotto con attenzione: come viene fatto, cucito e controllare la qualità. Il mio lavoro consiste nel controllo delle fodere bordate. Ogni giorno l'obiettivo mio e dei colleghi è accertarsi della precisione delle cuciture e del risultato del lavoro. Ho incominciato questo lavoro quando avevo 16 anni, e dopo 42 anni posso dire di essere cresciuta e aver condiviso gli obiettivi, confrontandomi sempre con i colleghi e i responsabili aziendali."

Come sei arrivata in Dorelan e come è iniziata la tua avventura lavorativa?

Avevo 15 anni, e sapevo che uno dei due Fondatori aveva iniziato questa attività da poco. Il primo lavoro è stato quello di imbottire i materassi a mano e occuparmi della loro bordatura, in seguito mi sono occupata del taglio e poi 20 anni dopo sono arrivata ad essere capo reparto dei tagli fuori misura delle fodere bordate.  Inizialmente eravamo in 12 persone e ci occupavamo di tutto, anche di caricare e scaricare i camion. 

"Quando hai capito che Dorelan stava crescendo?"


Nell'82, quando abbiamo dovuto cambiare il primo capannone da Via Golfarelli a Via Gramadora. Lì ho capito che i tempi stavano per cambiare e ed è stato un crescendo. Negli anni ci siamo ampliati sempre di più: il civico 2 poi il 6, l'8 e... non ci stavamo più. Fino ad arrivare nel 2012, quando ormai l'azienda era diventata una grande realtà e ha fatto il grande passo, trasferendosi ancora da Via Gramadora a Via Due Ponti. 

"Ci raccontavi che per 42 anni hai lavorato in Dorelan, ora è arrivato il tempo della (meritata) pensione. Cosa suggerisci ai giovani e cosa ti senti di augurare a chi deve affrontare il mondo lavorativo oggi?"

Tenacia, forza di volontà e pazienza. Sono cambiati i modi di lavorare, l'organizzazione delle aziende. Durante questi anni e nei cambiamenti che ho visto però mi sento di consigliare ai giovani di relazionarsi sempre con i colleghi, con le persone con cui lavorano e per cui lavorano. Essere in grado di relazionarsi e comunicare è sempre più fondamentale anche se il lavoro è cambiato e sono subentrate le evoluzioni tecnologiche.

"Qual è stato il momento più bello e quello più difficile in questi anni in Dorelan?"

Il più bello è vedere come negli anni sono cresciuta e sono diventata parte di una famiglia. Sono stata serena e ho avuto la fortuna di creare un rapporto diretto con chi ha fondato l'azienda. Mi sento parte attiva dell'azienda. Il più difficile è stato il momento del cambiamento, quando abbiamo fatto il primo trasferimento, eravamo cresciuti ormai e a livello organizzativo dovevano cambiare alcune cose, lì si, ero un pò disorientata, come tutti cambiamenti. Però lo abbiamo affrontato tutti insieme forse eravamo tutti un pò intimoriti ma oggi eccoci qui.

"Piani dopo la pensione?"

Nulla in programma, ora tanto riposo, ma sono sicura che ogni tanto un giro in produzione lo farò comunque.

Grazie Antonella, per questi anni insieme e in bocca al lupo!