Editoriale

Hai mai pensato che le agende servono a dimenticare?

Hai mai pensato che le agende servono a dimenticare?

di Alessio Carciofi, Docente in Marketing e Digital Wellbeing

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E’ appena iniziato il 2021 e voglio partire subito da una domanda che risuona come un messaggio a metà fra la provocazione e la riflessione: hai mai pensato che le agende servono a dimenticare? A dimenticare noi stessi. Ragioniamoci insieme. Le nostre agende – sia cartacee, sia digitali - risultano piene di appuntamenti, di continue riunioni su Zoom o Meet e call interminabili; non resta neanche il minimo spazio di tempo. Sì, perché ogni appuntamento che fissiamo, ogni incontro che programmiamo - senza consapevolezza - serve a rafforzare la nostra convinzione di rimanere vivi, attaccati alle nostre convinzioni limitanti. 

Non riusciamo più a ritagliare il tempo per noi stessi. Non c'è mai abbastanza tempo. La maggior parte delle persone identifica l'essere occupati con l'essere produttivi. Finché stiamo "facendo cose” nel ritmo del multitasking sfrenato, ci sentiamo veloci, carichi di adrenalina e in linea con una parte di noi. Pensiamo che fare qualcosa sia più produttivo che non fare nulla. Una nostra ossessione per essere disciplinati a "fare le cose" nasconde il rischio di farci perdere il contatto con il nostro vero sé. 

Siamo diventati molto bravi a trovare il tempo per il lavoro impegnato e meno bravi a trovare il tempo per il nostro lavoro su noi stessi. L’amore verso di noi, che semplicemente si traduce nel rispetto. Si perché il rispetto, è una parte essenziale dell’amore. Non può esistere un amore senza rispetto e non si può amare senza rispettare se stessi e l’altro/a. Questo significa che se desideriamo davvero prenderci cura di noi stessi, coltiveremo il rispetto anche per quelli che ci sembrano essere difetti o carenze. Noi così come siamo, siamo dotati di virtù e difetti. Se noi rispettiamo solo le virtù e i pregi, allora significa che non è pieno rispetto e amore per noi stessi.

Desidero investire qualche parola in più, perché questo aspetto può sembrare semplice da scrivere ma non banale nel fare, nel ricordare, nell’attuare.

Si tratta fondamentalmente di amare noi stessi non “a patto che” si diventi come desidereremmo essere, ma piuttosto così come siamo. Questo significa che i nostri pensieri ricorrenti, le parole e i sentimenti di inadeguatezza sono il motivo in più per amare noi stessi. Se pensiamo di avere bisogno di cura e di rispetto, la prima forma di cura e di rispetto deve venire da noi stessi. Quindi, a volte, lasciare uno spazio di tempo per noi, significa che ci stiamo “curando”, ci stiamo prestando la giusta cura, attenzione e amore.

Nel design, lo "spazio bianco” o “spazio vuoto" è uno spazio negativo. E' uno spazio vuoto perché ha uno scopo. Sta bilanciando il resto del design mettendo in rilievo ciò che è nella pagina (o sullo schermo). Lo spazio bianco aiuta a focalizzare la tua attenzione visiva.

Se desideriamo aumentare il nostro tempo a disposizione per i momenti di relax, facendo attività esclusivamente per noi e ritagliandoci spazi nella nostra giornata, anche brevi, dobbiamo preservare i momenti silenziosi nel nostro ritmo quotidiano. Questi piccoli momenti di "spazio bianco" - in cui abbiamo il tempo di fermarci e riflettere, o fare una passeggiata, o semplicemente respirare profondamente per alcuni istanti - sono ciò che dà equilibrio, flusso e comprensione alla nostra vita come un tutto più ampio.

Ma che cosa è esattamente lo spazio bianco? Beh, dipende da te. L'idea generale è di allontanarsi e riconnettersi alla tela bianca della tua mente. Alcune idee per iniziare, già da ora, appena finito di leggere. 

Siediti in silenzio senza smartphone e prova a meditare.

Fai un disegno libero, senza un obiettivo specifico

Vai a fare una passeggiata intorno all’isolato o nel verde

Fai un mini work-out fisico 

Addormentati leggendo un bel libro

Ascolta della musica

Gioca con il tuo partner, figlio/a, o cane/gatto. 

Chiediti: hai abbastanza spazio bianco nella tua routine quotidiana? 

Questo mese, febbraio, mese dell’amore è il giusto momento per progettare spazi bianchi per dare importanza alla tua vita, al tuo focus e al tuo benessere, proprio come farebbe un designer. Questo, buona parte delle volte, può e deve passare anche per il dire amorevolmente di no agli altri, perché parallelamente stiamo dicendo di sì a noi stessi. Un sì profondo e identitario.

Come fare a trovare giornalmente questa forma di rispetto e amore?

Passa dal dire "Non posso farlo" a "Non lo faccio". Il linguaggio è potente e semplici modifiche al modo in cui dici "no" possono avere un impatto enorme sulla percezione che le persone hanno di te. 

In un recente studio scientifico*, i ricercatori hanno scoperto che era più facile per le persone attenersi ai propositi se dicevano "non" invece di "non posso". Quindi, ad esempio, potresti dire: "Non rispondo alle e-mail di sabato" invece di "Non posso rispondere alle e-mail di sabato". 

Quando dici che "non puoi fare" qualcosa, trasmetti debolezza e inadeguatezza, dando la sensazione che potresti voler svolgere il compito, ma non sei effettivamente in grado di farlo. Mentre quando dici di "non fare" qualcosa, trasmette potere e convinzione, un sentimento di amore e rispetto per te stessa/o. 

Come scrive Vito Mancuso in un suo bellissimo libro, a pensarci bene l’amore significa fare spazio. Se l’amore è fare spazio, prepararsi all’amore significa imparare a fare spazio, ovvero “lavorare” su noi stessi, e qui sono pienamente convinto che sia fondamentale il silenzio. Questo significa saper ascoltare, e senza silenzio interiore non è possibile ascoltare.

Un buon sonno è un grande spazio vuoto che ci permette di essere riempito di ascolto, di amore e di benessere.

*https://www.jstor.org/stable/10.1086/663212?seq=1#page_scan_tab_contents