Sette anni nella cabina di regia della Trek Segafredo, la squadra maschile statunitense di ciclismo su strada. Luca Guercilena è general manager della forte compagine americana – tra le più internazionali al mondo – che vanta, nella rosa, campioni del calibro di Bauke Mollema, Giacomo Nizzolo e molti altri, compreso Alberto Contador che qui ha disputato le ultime gare. Lo stesso Contador rimarrà in squadra per fare da consulente, come Ivan Basso, del nuovo team satellite giovanile Continental.
Siamo quindi nel mondo del ciclismo espresso ai più alti livelli. Oggi Luca dirige un team di più di 60 persone, è sempre in viaggio da un continente all’altro, ma non ha dimenticato gli esordi da ciclista dilettante e i passi successivi come allenatore atletico, manager, e poi direttore sportivo. Un background che gli ha permesso di sviluppare una visione globale, che integra la preparazione sportiva e lo stile di vita.
Quanto è importante il recupero nel ciclismo?
Il ciclismo professionistico è uno sport itinerante come pochi altri al mondo, i corridori già sottoposti ad un esercizio fisico estenuante durante la competizione, spesso affrontano lunghi viaggi per raggiungere gli hotel dove andranno a trascorrere la notte giusto in tempo per recuperare in vista del giorno e della gara successiva. Questa è la premessa che fa ben capire come il sonno di per sé sia una delle parti fondamentali della competizione. Un corridore medio partecipa a circa 85 gare a stagione il che significa dovere cambiare hotel almeno 70 volte e dormire su altrettanti materassi; poter riposare sullo stesso materasso, quindi, diventa una necessità.
I nostri atleti impegnati nei grandi Giri, cambiano ogni giorno albergo con non poche difficoltà. È un’esperienza comune nella vita di tutti: è difficile prendere sonno in un materasso troppo rigido, troppo molle, differente rispetto ai nostri standard. Per gli atleti questo aspetto è ancora più cruciale, per via delle maggiori sollecitazioni a cui sottopongono il corpo. Il rischio è quello di incorrere in un irrigidimento del collo e della fascia lombare e in un affaticamento tendineo, senza poter scaricare la tensione degli arti inferiori.
Dunque, possiamo definire il sonno come uno dei fattori che influenza la performance degli atleti?
Sì. E’ fondamentale, al pari del carico di allenamento. I vantaggi di un buon sonno sono numerosi, e tutti notevoli. Dormire bene significa svegliarsi riposati e in forma, anche dal punto di vista endocrinologico, e migliora il recupero muscolare. Ogni cosa diventa più facile, anche rispettare la scheda oraria giornaliera: tutto ci riesce con più naturalezza, e non siamo costretti a rincorrere con fatica l’orologio. Otteniamo quindi un beneficio generalizzato, che può fare la differenza nella prestazione. Per ottenere questi benefici è necessario dormire con regolarità (8 ore ndr) e vigilando sulla qualità del sonno, strettamente legata a quella del letto. Un materasso adeguato ci aiuta ad addormentarci rapidamente e ad evitare i microrisvegli tanto dannosi per il nostro benessere. Bisogna evitare che la pressione del materasso sia eccessiva nei punti di contatto, altrimenti si favoriscono infiammazioni e infortuni.
Quella con Dorelan ReActive è una delle partnership più longeve. Cosa rappresenta per voi?
È una scelta strategica. Siamo corsi ai ripari, e ora gli atleti del nostro team, anche quando sono lontani da casa, dormono in un letto comodo e su misura, creato appositamente per le loro caratteristiche. È importante offrire questo livello di comfort ancor più quando parliamo di Grandi Giri della durata di tre settimane. Per il Giro d’Italia e da quest’anno anche per il Tour De France Dorelan sarà coinvolta direttamente nel supportare la squadra. Ogni atleta avrà a disposizione un materasso personalizzato Dorelan Reactive, e tramite l’assistenza di personale dedicato Dorelan, il materasso sarà pronto in ogni hotel all’arrivo dei corridori dopo la tappa. Questo servizio permetterà agli atleti di poter riposare sempre al massimo delle possibilità, dormendo come fossero a casa e riducendo sia lo stress muscolare sia quello psico-fisico garantendo una performance ideale per la tappa successiva.