Un po’ motivatore, un po’ maestro e guida, a volte perfino confessore. Il coach ti mostra dove sei e dove potresti arrivare. Fabio Vedana i suoi li ha portati lontano: lo chiamano il coach dei campioni, ha allenato la nazionale italiana e svizzera di triathlon, con cui ha vinto il titolo mondiale a squadre e la medaglia olimpica di Londra 2012. Dopo essere stato coach del reality TV The Finisher e della trasmissione di approfondimento tecnico Triathlon Calling, oggi si occupa di un gruppo di atleti in quanto creatore e condirettore di 7MP, uno Squad di High Performance Triathlon Training (inserito nel progetto olimpico FITRI Tokio 2020). I suoi campi di azione? Oltre al triathlon, tutto ciò che è endurance e ultraendurance, compresi gli ultratrail.
Quanto è importante un sonno di qualità nel processo di recupero e nella preparazione atletica dell’atleta?
Preparazione atletica e processo di recupero sono strettamente connessi: quando svolgo un allenamento condizionante, dedicandomi ad esercizi di nuoto, bici e corsa, il mio obiettivo è l’adattamento fisico progressivo, e per questo è necessaria una fase di recupero. E il riposo è il recupero per eccellenza. Spesso gli atleti, e qualche volta perfino gli “high performer”, sottovalutano questo aspetto.
Il sonno ha una funzione attiva nell’organismo. Quali sono i benefici per l’atleta?
Un atleta, non lo si ripete mai abbastanza, è una mente e un corpo che lavorano insieme, e il sonno agisce su entrambi, ha una funzione di rigenerazione e adattamento delle capacità fisiologiche e mentali. Non si tratta solo di vigilare sulla durata: è del tutto centrale anche la qualità del riposo, non sempre apprezzata e valutata quanto merita. Solo chi sperimenta un sonno autenticamente rigeneratore può affermare di svegliarsi in una condizione migliore rispetto a quando si è coricato.
E la scelta del “sistema letto” quanto conta nel riposo, soprattutto di un atleta?
Allenando sportivi da sempre posso constatare facilmente gli effetti di un buono o cattivo riposo. Per dormire bene bisogna prestare attenzione a tre tipi di fattori, la routine dell’addormentamento, l’ambiente, ovvero luminosità, rumore, aerazione, temperatura, umidità, e poi il letto: materasso, cuscino, federa, che devono adattarsi alle caratteristiche di chi li usa. Le massime condizioni di comfort permettono di raggiungere il sonno profondo, necessario per stare bene. Oltre al giusto materasso bisogna scegliere il cuscino, fondamentale per il rilassamento del tratto cervicale.
Il sonno può essere considerato come elemento di “allenamento”? E se sì perché?
L’allenamento senza buon riposo diventa un esercizio fine a se stesso, che non porta a nulla. Quindi direi proprio di sì. Altrimenti qual è il rischio? Invece che avviare un processo di super compensazione e adattamento – la chiave dei progressi che si ottengono in training – subiamo uno stress. Invece che migliorare quindi peggioriamo: per questo è fondamentale assicurare allo sportivo un riposo corretto.