Editoriale

Sai qual è il miglior dono di Natale?

Sai qual è il miglior dono di Natale?

Fai un respiro profondo. Prendi carta e penna che utilizzeresti per fare la lista dei regali di Natale. Anche un’applicazione del tuo smartphone va bene. L’importante è …fermarti. Non scrivere subito. 

Chiudi gli occhi e pensa ad un “regalo sospeso”. 

Lascia che ti spieghi meglio. Da tempo esiste il “caffè sospeso”, una tradizione napoletana che ha avuto un boom durante la seconda guerra mondiale e che ultimamente ha trovato nuova linfa. 

Il caffè sospeso è un gesto di gentilezza, che consiste nel lasciare pagato un caffè in un bar per la persona che verrà successivamente. Si paga con una moneta desueta e a volte svalutata come la generosità. Gli ultimi due anni ci hanno insegnato l'importanza del benessere e della cura della nostra salute fisica e mentale, e questo inizia con la cura di sé, per poi tendere anche a quelle persone in cui il cuore abbonda di vuoto e fragilità. 

Forse in questo momento storico e soprattutto in questi giorni prima del Natale, dovremmo allontanarci dalla cultura della performance, concentrando la nostra attenzione un po’ meno sui risultati e un po’di più sullo spirito che anima le nostre azioni, i nostri giorni, la nostra vita. Sarebbe bello che tutti noi, io in primis, togliessimo i panni del “contabile” per indossare quelli del giardiniere. Sì, abbiamo bisogno di preoccuparci di meno del bilancio e occuparci di più di ciò che coltiviamo nel giardino interiore

Da laureato in Economia, ho capito solo dopo che in un mondo in cui regna la legge del dare e dell’avere, la gratuità, il dono, lo scambio disinteressato sono valori che non hanno prezzo. Aiutare un’anziana signora ad attraversare la strada, alleggerendola dal peso delle borse della spesa, ci rende felici: quella felicità, ci attende proprio sul marciapiede, dall’altra parte della strada. E’ la ricompensa ai nostri slanci altruistici, al donare una parte di noi. A volte un semplice sorriso donato ad una persona che incontri per strada vuol dire tanto. Eppure durante il lockdown tante persone hanno prestato attenzione ai più bisognosi. 

 "Siamo i ragazzi del secondo piano - se hai bisogno di fare la spesa o per qualsiasi altro motivo siamo qui per aiutarti gratuitamente.”

A volte pensiamo che quelle situazioni siano “lontane” da noi. Invece no. Sono più vicine di quanto riusciamo ad immaginare. Anzi dimentichiamo la fragilità dell’equilibrio su cui riposa la nostra felicità. Ad esempio durante il lockdown ho avuto anch'io dei momenti di fragilità e a farmi compagnia c’era (ancora c’è) una frase di Camus che mi riempiva di speranza e consapevolezza ogni qual volta mi sentivo vuoto, arido e lontano da “me”: “la vera generosità nei confronti del futuro consiste nel donare tutto nel presente”. Ecco in quella situazione, un semplice gesto come andare al supermercato e fare la spesa a delle suore di clausura ha significato per me spostare il “problema” da una visione egoista ad una visione che include l’altro, una comunità dedicata al bene. Quanto basta per ritornare a respirare la bellezza della vita. Perché fa bene e fa star bene.  

Inoltre, la ricerca scientifica ci dice che alcuni dei benefici fisiologici della gentilezza sono: l'aumento della produzione di ossitocina, l'energia, la durata della vita, la produzione di serotonina e la diminuzione del dolore e della pressione sanguigna. Sembra quasi troppo bello per essere vero, ma è tutto supportato da vari studi di ricerca che puntano alla stessa conclusione; la gentilezza porta a cose buone per entrambe le parti. Sia per chi dona sia per chi riceve. 

Ecco che le leggi del cuore sembrano contraddire in pieno la logica utilitaristica: ci arricchiamo donando, riscopriamo in noi stessi fonti di ricchezza e gratitudine inesplorata, nel momento in cui ne facciamo dono a chi ci circonda. Mi preme ritornare al “regalo sospeso” e collegarmi ad una frase di Gandhi: “sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Per cambiamento si intende movimento, un gesto proteso verso qualcosa o qualcuno che parta e arrivi al cuore. Quest'anno nella lista dei regali di Natale aggiungiamo un’attenzione piena e completa alle persone a noi vicine, raddoppiamo la tenerezza nei nostri confronti, offriamo il nostro tempo a chi ne ha bisogno, mettiamo il nostro talento a servizio di chi lo richiede silenziosamente.

Aiutami a ricordare che più doniamo oggi, più riceveremo domani. Aiutami a ricordare che in questo periodo tutti abbiamo bisogno di tutti. Nessuno escluso.  Aggiungiamo alla lista dei regali uno o più atti di gentilezza amorevole, forse rientra anche nella lista dei desideri di chi ancora non vediamo o sentiamo. Quando ci dimostriamo premurosi, generosi e benevoli, senza cercare prima di tutto né risultati gratificanti, né ricompensa alcuna, allora ci addormentiamo contenti, sicuri di aver agito per il bene e di appartenere al domani. Quel domani che ci separa (sempre) da un sogno. 

Possa tu donare un regalo sospeso. Possa tu trascorrere un sereno Natale nel cuore e nello spirito.