Una persona trascorre mediamente circa un terzo della propria vita dormendo. Un sonno adeguato, sia in termini di quantità che di qualità, è fondamentale per la salute fisica, cognitiva e psicologica [3,6]. Alcuni studi affermano che circa un terzo degli adulti di tutto il mondo segnala disturbi del sonno [3,4]. Il sonno umano è altamente regolato dalla temperatura, infatti, sia la temperatura corporea che quella ambientale influenzano significativamente il sonno [1].
Okamoto e colleghi [5] hanno esaminato gli effetti di una lieve esposizione al calore sulla qualità del sonno e sulla temperatura corporea. Dieci anziani maschi sani sono stati selezionati come soggetti e gli è stato chiesto di dormire dalle 22:00 alle 06:00. Le condizioni ambientali a cui sono stati sottoposti i partecipanti dello studio sono state due: un ambiente caratterizzato da una temperatura di 26 gradi e l’altra con 32 gradi. Questi soggetti sono stati valutati con l’elettroencefalogramma, l'elettrooculografia, l'elettromiogramma e misurazione della temperatura corporea e della pelle.
I test hanno indicato che, a 32 gradi, i risvegli notturni e il tempo totale di veglia dopo l’insorgenza del sonno sono aumentati significativamente rispetto la condizione di 26 gradi. Inoltre, la durata della fase REM è diminuita e si è assistito ad un aumento della temperatura a livello cutaneo. Il principale motivo per il quale alte o basse temperature condizionano l’addormentamento e il riposo notturno è che il nostro corpo, per prepararsi a dormire, abbassa la temperatura corporea e la mantiene durante la notte, processo che viene alterato e reso difficoltoso da temperature troppo elevate o troppo basse [3].
Anche i cambi di stagione modificano il sonno notturno. La quantità di sonno, infatti, è maggiore in inverno ed è minore in estate, con effetti particolarmente pronunciati nei bambini o negli anziani [2]. Questo avviene per due motivi principali, l’aumento delle temperature nel periodo estivo e i tempi di esposizione alla luce dettati da un allungamento delle giornate. Per concludere, si è visto come un aumento delle temperature sopra i 26 gradi possa influenzare negativamente il sonno notturno. Con l’imminente arrivo dell’estate, è bene attuare delle strategie per diminuire l’effetto negativo del caldo sul sonno: tenere le finestre chiuse e abbassare le tapparelle durante le ore più calde della giornata e aprirle nelle ore precedenti l’addormentamento; usare lenzuola e indumenti da notte con tessuti traspiranti; idratarsi correttamente durante la giornata (bere almeno due litri d’acqua al giorno migliora la termoregolazione corporea); se lo si ha, accendere il condizionatore per rinfrescare la stanza (la temperatura ideale è intorno ai 26-28 gradi) e spegnerlo nel momento in cui ci si corica nel letto.